PIANTE IN ORBITA: DALLA LATTUGA ROSSA ROMANA ALLE ZINNIE

Al Civico Orto Botanico di Trieste è stata dedicata un’aiuola alle prime piante in orbita e questo è proprio il periodo migliore per poter godere della splendida fioritura delle colorate zinnie.

Nel 2016 un fiore è sbocciato nell’orto degli astronauti nello spazio, sfidando muffe aliene e microgravità a oltre 400 chilometri di altitudine a bordo della Stazione Spaziale Internazionale Iss, che orbita intorno alla Terra alla velocità di 26.700 chilometri orari. Questo fiore, la zinnia, è apparso come una macchia colorata vivacemente tra le lamiere argento-metallico di Veggie, la serra dell’esperimento per la coltivazione in microgravità piante e cibo freschi in preparazione dell’esplorazione verso Marte.

Ma perché un fiore che sboccia nello spazio è così importante per gli scienziati? La risposta è semplice, perché nello spazio non potrebbe. Il fiore è riuscito a sopravvivere al clima inospitale e a sbocciare nonostante le difficoltà, ponendo le basi per le future missioni spaziali, in cui gli astronauti potranno contare su cibo fresco e un’oasi verde tra i moduli abitativi metallici.

La serra Veggie è arrivata sulla Iss nel maggio 2014 e la prima conquista è stata la coltivazione di lattuga rossa romana, mangiata con soddisfazione dagli astronauti.

Dopo la lattuga è stata la volta della zinnia, una pianta molto differente.
La zinnia è più sensibile ai parametri dell’ambiente e alle caratteristiche della luce. Ha un ciclo di crescita più lungo, dai 60 agli 80 giorni. Si tratta di una pianta più difficile da coltivare e da far fiorire, ma il suo lungo ciclo di fioritura è perfetto per anticipare la coltivazione delle piante di pomodori.

Veggie non rappresenta una semplice serra, ma i primi concreti passi per la coltivazione e la creazione di un orto nello spazio. Un orto destinato non solo alla produzione di cibo fresco per gli astronauti, ma che offre la possibilità di vivere la natura come se fossero ancora sulla Terra.

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