A cura di Marco Valecic
marco.valecic@ersa.fvg.itDa sempre l’uomo ha favorito spostamenti di specie vegetali tra territori diversi, anche molto distanti tra loro. Talvolta vengono però involontariamente introdotte delle piante capaci di causare seri problemi al territorio ed alla comunità: si tratta delle specie vegetali alloctone invasive (Invasive Alien Plants -IAP).
Una qualunque specie vegetale nel proprio ambiente d’origine viene limitata nella crescita e diffusione da altri organismi ma se introdotta in altre aree geografiche, dove nel complesso l’ambiente è ad essa favorevole, può autonomamente proliferare indisturbata. Le conseguenze di queste proliferazioni ,non limitate da fattori naturali, sono di ordine sanitario, produttivo, naturalistico, paesaggistico e quindi, in ultima analisi, economico.
Ma sono davvero così pericolose le invasioni biologiche? Sì, lo sono. Un paio di esempi per chiarire la gravità del problema. Su scala globale, dopo i cambiamenti climatici, le invasioni biologiche- e quindi anche le IAP- sono la seconda causa di perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici ad essa collegati.
Nel Regno Unito la stima per il controllo della specie acquatica invasiva Hydrocotyle ranuncoloides introdotta dal Nord America, è compreso tra 250.000 e 300.000 sterline l’anno.
Per affrontare il problema delle invasioni biologiche il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno emanato il Regolamento (UE) n.1143/2014 del 22 ottobre 2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
A livello nazionale è imminente l’emanazione del decreto legislativo di applicazione delle norme e prescrizioni del Reg. 1143/2014.
Nel frattempo, consapevole della gravità della situazione e della necessità di una capillare azione di contrasto, la Regione FVG ha deciso di sensibilizzare i cittadini realizzando una propria pubblicazione a carattere divulgativo , “ Specie Vegetali Esotiche Invasive in Friuli Venezia Giulia- riconoscimento e possibili misure di contenimento”, affinché tutta la comunità regionale possa affrontare correttamente questa minaccia, assolutamente da non sottovalutare.