La più antica notizia storica certa dell’esistenza di un orto botanico nell’area mediterranea viene data da Plutarco e risale al periodo classico: riguarda il giardino di piante medicinali e velenose istituito da Attalo re di Pergamo nel III sec. a. C. Fin da tempi remoti le piante erano la fonte principale di sostanze terapeutiche che venivano somministrate singolarmente, o tra loro combinate nei medicamenti cosiddetti composti. Queste piante erano descritte nei testi classici di medicina, tra i quali vanno soprattutto ricordati quelli dei greci Teofrasto e Dioscoride e del romano Plinio il Vecchio. Non sempre però è agevole identificare le piante ed i medicamenti basandosi su tali descrizioni.
L’interesse per le piante medicinali riprende nell’alto Medio Evo con l’istituzione dell’Hortus simplicium o Hortus medicus. I primi orti botanici erano delle raccolte di erbe medicinali per la preparazione dei “semplici” (le droghe grezze) della farmacopea in uso, da cui deriva il termine “Giardino dei Semplici”. In seguito in questi orti furono coltivate anche piante non medicinali, a scopo didattico e scientifico, cosicché la botanica divenne una scienza autonoma, distaccata dalla medicina.
L’Hortus simplicium era per lo più situato presso i monasteri ed i conventi, cioè nei centri culturali più importanti del Medio Evo.
Famosa tra gli studiosi fu Santa Hildegarda, la cui tradizione viene poi ripresa con originalità da Umberto Eco nel romanzo “Il nome della rosa”.
Gli orti botanici non erano finalizzati soltanto alla raccolta di piante viventi ed alla preparazione dell’erbario, detto Hortus siccus, ma fungevano anche da centri di sperimentazione e di acclimatazione di nuove specie, tra le quali figuravano quelle esotiche originarie del Nuovo Mondo.
Le piante sono un serbatoio ricchissimo di sostanze farmacologicamente attive A fianco delle conquiste più recenti della chimica, della batteriologia, della radioterapia, la scienza moderna ha dimostrato il suo eclettismo pescando nella tradizione, nelle scoperte dei vecchi “semplicisti”, meditandovi accuratamente e ridando onore alla loro spesso sminuita terapeutica.
È così che il termine “fitoterapia”, dal greco fitos (pianta) e terapia (cura), è entrato a ragione nel vocabolario scientifico.
Il Giardino dei Semplici dedicato alle piante officinali segue un criterio sistematico (Pignatti, 1982). La scelta delle specie si è basata sull’elenco delle piante iscritte alla Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana, integrato con quelle presenti in studi di etnobotanica del Friuli-Venezia Giulia (Lokar, Poldini, Rossi), su liste storiche (Marchesetti) e su ricerche riguardanti le piante officinali del Litorale Austro-Ungarico (Tominz, 1881).
Le note riportate sull’etichetta illustrano l’azione farmacologica più rilevante. Anche il grado di tossicità, quando presente, è segnalato da un’indicazione posta sulla stessa etichetta. In alcuni casi il principio attivo è presente solo in alcune parti della pianta, in altri casi l’effetto dannoso si presenta solo a forti dosi.
Per semplificare la lettura delle note in etichetta si riporta un glossario dei termini più comuni:
allucinogena provoca attività cerebrali incontrollate e sensazioni senza oggetto
amara stimola le terminazioni nervose gustative e le secrezioni gastriche
analettica stimola il sistema nervoso centrale
analgesica riduce la sensibilità al dolore
anestetica diminuisce drasticamente la sensibilità al dolore
antelmintica elimina i vermi parassiti intestinali
antiamebica elimina le amebe parassite
antiaritmica combatte le aritmie cardiache
antidislipidemica abbassa il tenore di colesterolo e di trigliceridi nel sangue
antidota neutralizza determinate tossine
antidrotica arresta o diminuisce la sudorazione
antiflogistica contrasta l’insorgenza delle infiammazioni
antinevralgica allevia il mal di testa
antisettica elimina gli organismi della superficie della pelle e delle mucose
antispasmodica combatte gli spasmi muscolari
antitumorale agisce sulle cellule neoplasiche
aperitiva favorisce l’appetito
astringente blocca le secrezioni
balsamica combatte gli stati infiammatori delle mucose
bechica cura la tosse e le affezioni delle vie respiratorie
calmante influisce sugli stati eccitati
cardiocinetica aumenta il ritmo delle contrazioni cardiache
carminativa diminuisce la formazione dei gas intestinali e ne favorisce l’espulsione
colagoga promuove l’emissione della bile
coleretica stimola la produzione della bile
depurativa facilita l’eliminazione delle tossine
diaforetica facilita la sudorazione
diuretica favorisce l’eliminazione di urina
emetica provoca il vomito
emmenagoga stimola la comparsa delle mestruazioni
espettorante facilita la secrezione bronchiale
eupeptica favorisce le attività digestive
galattofuga diminuisce la produzione di latte
immunostimolante determina una stimolazione non specifica del sistema immunitario
ipertensiva aumenta la pressione arteriosa
ipnotica induce il sonno
ipoglicemizzante diminuisce il tenore della glicemia nel sangue
ipotensiva diminuisce la pressione arteriosa
lenitiva agisce su stati di blando malessere
mortale provoca la morte per blocco di una o più funzioni vitali
nervina induce uno stato di eccitazione
oftalmica risolvente alcune malattie degli occhi
oxitocica stimola la mobilità dell’utero
panaceica risolvente più stati di malessere
purgativa combatte la costipazione e favorisce l’espulsione del contenuto intestinale
revulsiva provoca arrossamento della pelle associato a sensazione di calore
risolvente agisce sugli stati infiammatori
rivitaminizzante combatte le avitaminosi
rubefacente a contatto con la pelle, richiama una maggiore quantità di sangue
scialagoga provoca un aumento della salivazione
sedativa provoca uno stato di torpore
simpaticomimetica induce la liberazione di catecolamine
sonnifera induce il sonno profondo
spasmolitica calma la contrazione della muscolatura liscia
stomachica giova agli stati dolorosi dello stomaco
tonica esaltante il tono generale
tossica provoca uno stato di malessere o lede determinati organi
vasocostrittrice aumenta la pressione arteriosa
vasodilatatrice diminuisce la pressione arteriosa
velenosa provoca uno stato di malessere grave o compromette organi e funzioni
vulneraria sana e cicatrizza le ferite
The Simple Garden
The earliest certain reference to the existence of a botanical garden in the Mediterranean area is made by Plutarch. Dating to Classical times, it speaks of a garden of medicinal and poisonous plants founded in the 3rd century B.C. by Attalus, King of Pergamum. Since time immemorial plants had been the main source of therapeutic substances, which were administered either singly or combined in compound medicaments. These plants were described in Classical medical writings, of which the best-remembered today are those of the Greeks Theophrastus and Dioscorides and the Roman Pliny the Elder. But it is not always an easy task to identify plants and medicines on the basis of these descriptions.
Interest in medicinal plants regained momentum in the early Middle Ages with the advent of the Hortus simplicium or Hortus medicus. The first botanical gardens were collections of medicinal herbs for the preparation of “the simple ones” (the raw drugs) of the pharmacopoeia then in use, hence the term “Simple Garden”. These gardens were subsequently used for the cultivation of non-medicinal plants for teaching and research purposes. Botany thus detached itself from medicine and acquired the status of a science in its own right.
A Hortus simplicium was usually to be found in the grounds of monasteries and convents, that is to say in the most important seats of learning in the Middle Ages. One of the most renowned scholars in the field was Saint Hildegard, whose tradition is given an original slant by Umberto Eco in “The Name of the Rose”.
Botanical gardens were not only used for the collection of living plants and the cultivation of a herb garden, known as Hortus siccus. They were also centres for the experimentation and acclimatisation of new species, including the exotic ones brought to Europe from the New World.
Plants are an enormously rich source of pharmacologically active substances. Alongside the most recent advances in chemistry, bacteriology and radiotherapy, modern science has shown the value of an eclectic approach by drawing on tradition, on the discoveries of the old “simple practitioners”, subjecting them to careful analysis and restoring prestige to their often-neglected therapeutic properties. The term “phytotherapy”, from the Greek phyton (plant) and therapeia (healing), has thus taken its place in the scientific vocabulary.
In its devotion to medicinal plants, the Simple Garden observes a series of systematic criteria (Pignatti, 1982). The choice of species is based on the list of plants registered by the Official Pharmacopoeia of the Italian Republic, supplemented by those cited in ethnobotanical studies of Friuli-Venezia Giulia (Lokar, Poldini, Rossi), historical lists (Marchesetti) and research on medicinal plants carried out in the Coastal Region of the Austro-Hungarian Empire (Tominz).
The labels bear notes on each plant’s most important pharmacological property. Degrees of toxicity, where present, are also indicated on the labels. In some cases the active ingredient is only found in particular parts of a plant, in others harmful effects are only produced by large doses.
The following glossary of the most common terms will simplify comprehension of the notes written on the labels.
anaesthetic radically reduces sensitivity to pain
analeptic stimulates the central nervous system
analgesic reduces sensitivity to pain
anhydrotic stops or reduces sweating
anthelmintic eliminates parasitic intestinal worms
antiameobic eliminates parasitic amoebas
antiarrythmic combats cardiac arrhythmia
antidislipidemic reduces the value of cholesterol and triglycerides in the blood
antidote neutralises certain toxins
antigalactogogic diminishes the production of milk
antineuralgic relieves headache
antiphlogistic inhibits inflammation
antiseptic eliminates microbes on the skin and in mucus
antispasmodic inhibits muscular spasms
antitumoral acts against neoplastic cells
aperitive stimulates the appetite
astringent blocks secretions
balsamic inhibits inflammation of mucus
bechic treats coughs and diseases of the breathing apparatus
bitter stimulates tastebuds and gastric secretions
cardiokinetic increases the rate of cardiac contractions
carminative diminishes the formation of intestinal gases and favours their expulsion
cholagogic stimulates the release of bile
choleretic stimulates the production of bile
depurative facilitates the elimination of toxins
diaphoretic facilitates perspiration
diuretic stimulates urination
emetic stimulates vomiting
emmenagogic stimulates the onset of menstruation
eupeptic facilitates digestive activity
expectorant facilitates bronchial secretion
hallucinogenic causes uncontrolled cerebral activity and spontaneous sensations
hypertensive increases arterial blood pressure
hypnotic induces sleep
hypoglycaemic reduces the value of glycaemia in the blood
hypotensive reduces arterial blood pressure
immuno-stimulant causes non-specific stimulation of the immune system
lenitive eases moderate pain
lethal causes death by stopping one or more vital functions
nervine induces a state of excitement
ophthalmic eases a number of eye conditions
oxitocic stimulates movement of the uterus
panaceic eases a number of ailments
poisonous causes a state of serious sickness or damages organs and functions
purgative combats constipation and facilitates emptying of the intestine
resolvent eases inflammation
revitaminising rectifies vitamin deficiencies
revulsive causes hot flushes
rubefacient causes blood to flow to the area on contact with the skin
sedative induces a soporific state
(mildly) sedative diminishes states of excitement
sialogogic causes increased salivation
somniferous induces deep sleep
spasmolytic calms contraction of smooth muscles
stomachic eases stomach pains
sympathomimetic induces expulsion of catecholamine
tonic enhances overall tone
toxic causes a state of sickness or damages certain organs
vaso-constrictive increases arterial blood pressure
vaso-dilatating decreases arterial blood pressure
vulnerary heals wounds and facilitates formation of scar tissue