Al Civico Orto Botanico di Trieste, via Carlo de’ Marchesetti 2, sono iniziate le fioriture delle diverse varietà di iris della collezione presente nel Giardino Formale.
Questo genere comprende più di 300 specie rizomatose o bulbose, diffuse in una gran varietà di habitat nell’emisfero settentrionale. Gli iris sono largamente coltivati come piante ornamentali per la loro vistosa e prolungata fioritura. La maggior parte degli iris iniziano a fiorire in primavera e continuano per tutta l’estate, alcune cultivar sono rifiorenti anche in autunno. In genere sono piante rustiche, solo alcune varietà più delicate hanno bisogno di maggiori cure e di un periodo di riposo all’asciutto e al riparo dal gelo.
Alcuni di essi sono sempreverdi come nel caso di Iris japonica, i ventagli di foglie lucide, verde scuro, sono arricchiti proprio in questi giorni da decorativi fiori appiattiti, increspati bianchi o lavanda pallido, con macchie porpora e creste arancio. Altri prediligono i bordi degli stagni e le zone umide come il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), specie spontanea con petali giallo acceso, che proprio ora inizia a fiorire nelle vasche dell’Orto Botanico. Di provenienza esotica è invece l’Iris tectorum, arriva dalla lontana Cina per offrirci la delicata tinta lilla dei suoi petali, e che se coltivato in terreni ben drenati e assolati in questi giorni apre le sue corolle.
Molte sono le splendide cultivar di iris barbate selezionate dall’uomo, con colori cangianti e altezze diverse dai nani alle barbate alte. Tra le tante in fiore ora Gay Parasol e Spinning Wheels.
Nella mitologia greca Iris è la messaggera degli dei che mette in comunicazione questi ultimi con i mortali. Particolarmente devota ad Era, Iris si prende cura delle donne e quando, leggera ed alata, ella si slancia in aria, lascia dietro di sé una traccia del suo volo: è l’arcobaleno, iris in greco. Da ricordare infine che qualsiasi parte della pianta, se ingerita, può causare gravi disturbi e che il contatto con la linfa può irritare la pelle.