Umberto Chalvien
Nella progettazione, realizzazione e conduzione di un’area verde, giardino o parco che sia, chiunque può, con semplici accorgimenti, favorire ed incrementare la presenza di numerose specie di animali. Il wildlife gardening è un aspetto della gestione delle aree verdi che spesso viene sottovalutato, ma che riveste grande importanza sia perché ci consente di popolare giardini e parchi di graditi ospiti, sia perché può, almeno in parte, ridurre gli scompensi ecologici che immancabilmente si creano nelle aree verdi situate in zone antropizzate.
L’insieme delle strutture che incrementano la fauna in un’area può addirittura porre rimedio a situazioni già gravemente alterate e in particolare, per la difesa di aree boschive giovani e più o meno estese, sono validissime le iniziative che prevedono l’installazione di nidi artificiali per l’incremento dell’avifauna, la creazione di stagni, l’impianto di specie vegetali a formare siepi, fino a tutti quegli accorgimenti mirati a favorire determinate specie animali e vegetali utili all’ecosistema.
Questi stessi strumenti possono essere utilizzati anche in piccoli giardini. Per raggiungere risultati apprezzabili in ogni caso è consigliabile realizzare un mini progetto di gestione faunistica del proprio giardino in modo da avere chiari gli obbiettivi da raggiungere, soprattutto cercando di focalizzare quali sono gli elementi limitanti per le specie animali presenti.
Siepi
Le siepi sono un elemento importante del nostro paesaggio. Per secoli hanno valorizzato le aree agricole e assunto un posto insostituibile nella vita contadina dei nostri antenati, quale fonte importante di materie prime quali bacche, legna, ecc.. Noi non dipendiamo più in eguale misura dalle siepi, in seguito però alla loro diminuzione abbiamo imparato a riconoscerne il valore quale ambiente vitale per numerose specie di animali. Le siepi presentano più piani di vegetazione. Il più alto è costituito da alberi. Il piano intermedio è formato da cespugli che raggiungono altezze variabili fra i tre e i cinque metri. Il piano più basso protegge l’interno della siepe ed è costituto da specie erbacee e spinose. La struttura di una siepe, in definitiva è quella del bordo di un bosco. L’ombrosità, la maggior umidità dell’aria e le variazioni meno pronunciate della temperatura rispetto all’area circostante ne costituiscono le principali caratteristiche ambientali.
Per far sì che una siepe svolga la sua funzione di zona-rifugio per numerosi animali è importante perciò che essa sia costituita in modo da presentare una buona diversità sia strutturale sia specifica.
La presenza di una siepe consente di incrementare il numero delle specie in maniera molto consistente: uno studio ha messo in evidenza che un’area verde con siepi ha una diversità faunistica superiore di ben sei volte rispetto ad un’area analoga senza siepi.
La scelta delle specie vegetali da impiantare ha notevole importanza. Bisogna assolutamente favorire le piante autoctone considerando in particolare la situazione climatica della zona in cui si interviene. A titolo indicativo fra i cespugli si considerino: Rosa canina (rosa selvatica), Crataegus monogyna (biancospino), Ligustrum vulgare (ligustro), Sambucus nigra (sambuco), Viburnum lantana (lantano), Lonicera caprifolium (caprifoglio), Juniperus communis (ginepro), Rubus sp. (rovo). Fra gli alberi: Corylus avellana (nocciolo), Ostrya carpinifolia (carpino nero), Fraxinus ornus (orniello), Quercus pubescens (roverella), Prunus mahaleb (ciliegio canino), Acer monspessulanum (acero trilobo). Ed in fine non dimentichiamo Hedera helix (edera). Per le specie erbacee vanno favorite tutte quelle che producono bacche senza tralasciare di prevedere una piccola area in cui si creano le condizioni ideali per l’ortica (Urtica dioica).
Nidi artificiali per uccelli
La strategia riproduttiva di alcune specie di uccelli prevede, per la costruzione del nido, la presenza di cavità naturali. Nelle foreste mature queste cavità si riscontrano in buon numero, negli ambienti ricostruiti o nei boschi giovani gli alberi generalmente non offrono uguali possibilità.
Per incrementare la presenza degli uccelli si possono costruire ed installare delle cassette nido appositamente studiate per determinate specie. Con questo sistema, oltre ad ottenere il risultato di popolare il giardino con specie animali interessanti, si favoriscono quegli uccelli insettivori che incidono in maniera determinante sulla presenza dei parassiti delle piante. Le cassette nido possono essere studiate per accogliere varie specie. La scelta di un modello rispetto ad un altro dipenderà dalla presenza o meno di una determinata specie. Solo in una fase successiva si potranno installare cassette per specie apparentemente assenti in quella zona allo scopo di attirarle.
La cassetta nido classica è quella per cinciallegra. Questo modello è in grado di accogliere anche altre specie, la eventuale selezione viene effettuata dimensionando opportunamente il foro di ingresso. La scelta del materiale è importante: sono banditi del tutto i truciolari e i compensati. L’ideale è costruire la cassetta partendo da un’asse di legno (l’economico abete è indicato all’uso) di almeno 200 mm di spessore. Spesso in commercio si trovano cassette nido fatte con materiali inadatti e sottili; queste, oltre a non essere gradite agli uccelli, possono provocare danni alle nidiate spezzandosi quando i nidiacei sono ancora nel nido. La costruzione della cassetta non richiede particolari capacità manuali. Da un’asse di 120 cm per 15 cm si segnano su un lato le seguenti misure in successione : 15-17.5-20-17.5-30-20. Sul lato opposto, partendo dallo stesso punto e in successione: 15-20-17.5-17.5-30-20. Collegando i punti si ottengono tutti i lati del nido. A questo punto si taglia e si assembla dopo aver praticato un foro di Ø 3 cm nella parte alta (circa a tre quarti) del fronte (17.5×17.5). Il tetto si collega con cerniere o con una striscia di gomma incollata ed inchiodata. E’ molto importante fissare le parti con viti per legno, mai con chiodi in quanto la tenuta di questi ultimi è minore. Prima di fissare il nido ad un albero, è utile praticare un piccolo foro di drenaggio sul fondo del nido. Il nido viene installato a circa 2,5 m dal suolo, leggermente inclinato in avanti ed esposto in modo da avere un’insolazione moderata. E’ buona regola fissare il nido in modo stabilissimo con del filo di ferro zincato oppure direttamente al tronco con chiodi di rame (vietato l’acciaio). E’ sconsigliato rifinire le pareti con carta smeriglio, la rugosità naturale aiuta gli uccelli ad aggrapparsi alle pareti per entrare ed uscire. Per rendere una cassetta più resistente agli agenti atmosferici si può dipingerne l’esterno con olio di lino.
Se un giardino è abbastanza ampio si possono costruire anche altri tipi di nidi per specie quali ad esempio il riccio o, qualora vi sia la necessità di una massiccia impollinazione di alberi da frutto, per api o bombi.
Con queste tecniche, unitamente alla pratica della nutrizione invernale degli uccelli stanziali, si può trasformare un giardino o un parco in una piccola oasi dove l’osservazione naturalistica va di pari passo con la pratica del giardinaggio classico.